Mezzogiorno e Mediterraneo

Esperti di settore si confrontano in una serie di incontri tematici per parlare di nuove idee imprenditoriali e di sviluppo per il Sud. 

 

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Cos’è Mezzogiorno & Mediterraneo

Mezzogiorno & Mediterraneo è una conferenza promossa da Confimpresa Euromed con l’obiettivo di promuovere, tramite confronti tematici, delle politiche attive sui temi dell’ecosostenibilità.

Tavoli Mezzogiorno & Mediterraneo

15 settembre 2021 – Work in progress

 

10:00 am
Conferenza stampa d’apertura

 

 

Presentazione del Progetto e presentazione protocollo d’intesa con l’Università di Messina.

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10:20 am
1. Cattedra Unesco

 

 

Programma Unitwin/Unesco Chairs, lanciato nel 1992, offre notevoli opportunità alle Cattedre che operano come ponte tra il mondo accademico, la società civile, la ricerca e la politica, con il fine di garantire, attraverso la cooperazione intellettuale, l’accesso, il trasferimento e l’adeguamento del sapere. Così da diffondere e realizzare gli obiettivi dello sviluppo globale e dell’evoluzione umana, in termini di sostenibilità e di resilienza dei singoli contesti e dell’insieme.

Promuove la collaborazione internazionale interuniversitaria e l’organizzazione in rete per rilanciare le capacità istituzionali attraverso la condivisione di conoscenze e il lavoro collaborativo. Tutte opportunità che consentono di avvalersi di esperti e mediatori tra il mondo accademico, la società civile, le comunità locali, la ricerca e la politica, per offrire utili informazioni ed assistenza a chi ha responsabilità politica e, in definitiva, generare innovazione contribuendo all’arricchimento di programmi universitari esistenti promuovendo, allo stesso tempo, la diversità culturale.

Il Programma viene attuato in via prioritaria nelle aree collegate ai settori di competenza dell’UNESCO, quali “ educazione, scienze naturali e sociali, cultura e comunicazione”.

Le università, attraverso la Rete, mettono in comune le loro risorse umane e materiali per affrontare le sfide più pressanti e contribuire allo sviluppo della società. Inoltre molto spesso, la Rete delle cattedre è in grado di fornire esperti e mediatori tra il mondo accademico, la società civile, le comunità locali, la ricerca e la politica, dimostrando la propria utilità nell’informare i decisori politici, stabilire nuove iniziative didattiche, generare innovazione attraverso la ricerca e contribuire all’arricchimento di programmi universitari esistenti, promuovendo, allo stesso tempo, la diversità culturale.

La Conferenza è una occasione per proporre una attenta riflessione sul tema del “percorso” unitamente a quello della sostenibilità e del Green Deal, un “vero Laboratorio del mondo in cammino.

Un programma di incontri in webinar, in cui le Cattedre UNESCO italiane, saranno invitate a dialogare con ospiti invitati dal mondo della ricerca e della conoscenza. Una piattaforma programmatica per raccontare le sfide del compito assunto, gli obiettivi specifici perseguiti e le strategie messe in campo, nella ricerca scientifica, così come nell’esplorazione di nuovi ambiti di apprendimento, come azione sociale consapevole. 

 

10:45 am
2. Festival della sostenibilità nel Mediterraneo

 

Un framework sulla sostenibilità dei sistemi economici economici del Mediterraneo. Analisi sulla contabilità sugli ecosistemi ect….

 

12:00 Pm
3. Aree ZES

 

Cosa sono  le aree Zes e qual è il ruolo che possono svolgere per essere una vera leva per lo sviluppo del Mezzogiorno. Dalla volontà  governativa di avviare la riforma delle ZES , alle opportunità e le agevolazioni di cui potranno godere gli operatori economici esteri nelle ZES italiane.

 

1:00 pm
4. Whats Next

 

Quale futuro per i giovani  del Sud da Next Generation EU?  Cosa significa per il Sud e quali piani nazionali possono essere messi in campo entro il 2026, tra gli investimenti nel digitale e le spese collegate al clima e alla sostenibilità (in linea con lo European Green Deal e la nuova legge sul clima).

1:45 PM
5. Che fine ha fatto la Questione Meridionale?

 

Un tema  necessario per analizzare le cause della “frattura” tra elites e popolo e  le evidenti risposte di un popolo irritato con le forze tradizionali che hanno fallito la loro missione. Scomparso il meridionalismo, eliminati i frutti di quella formidabile stagione storica, la questione meridionale è scomparsa dall’ordine del giorno dei vari governi, condannando alla morte civile un territorio e un popolo.

 

3:00 PM
6. Il Mezzogiorno “dimenticato”

 

 

 

Dalla fine dell’intervento straordinario alla Grande Recessione, la  mancanza di possibilità occupazionali, l’endemica carenza di infrastrutture e servizi efficienti, la difficoltà di fare impresa, l’assenza dello Stato nei settori d’interesse strategico hanno comportato e comportano la desertificazione e l’impoverimento- numerico e qualitativo- del tessuto umano del Mezzogiorno. In questo panel analizzeremo le tappe, le scelte, le decisioni politiche ed economiche che hanno condannato il Mezzogiorno a un trentennio di completo oblio.

 

3:00 PM
7. Effetti asimmetrici della moneta unica

 

 

Analisi dell’evoluzione socio-economica del Mezzogiorno con particolare riferimento alla stagione dell’Intervento Straordinario nel quadro della Prima Repubblica (1946-1992) e focus finale sugli effetti asimmetrici della moneta unica nella questione meridionale.

 

3:00 PM
8. Che fine ha fatto il Piano per il Sud: un progetto per l’Italia?

 

 

 

 

E’ il programma deliberato dal Governo e presentato in Calabria con il Presidente Conte e la Ministra Azzolina, su iniziativa del Ministro Provenzano. Investire al Sud oggi significa pensare all’Italia di domani, ridurre i divari tra cittadini e territori. Ma a che punto siamo?

3:00 PM
9. Il sud davanti alla sfida transnazionale: dal locale al globale?

 

 

Si tratta di utilizzare appieno la mission dei Fondi del PNRR per eliminare i divari digitali esistenti  (attraverso investimenti nella connettività a banda larga) e  trasformare la  crisi pandemica in una vera opportunità per accelerare la trasformazione digitale e favorire una società digitale inclusiva. Occorre ricordare che dalla PA  usciranno oltre mezzo milione di persone, ed è in corso  un ricambio generazionale senza precedenti. Se chi ha responsabilità politica selezionerà con buone prassi  un buon mix di giovani  preparati nella Pa (anche al Sud), cioè persone adatte allo scopo, agli obiettivi, ai fabbisogni, il Paese potrà cambiare passo.

3:00 PM
10. Un progetto unitario di rinascita e coesione nazionale

 

 

Si fa strada l’ipotesi di riprogrammare le risorse destinate al Meridione a vantaggio delle regioni settentrionali. La stessa ipotesi vale anche per i fondi di coesione europea. Una situazione di discriminazione in termini di risorse da sempre gestita in modo monoculare dai vari governi che si sono succeduti negli anni e che è accelerata nell’ultimo ventennio con la modifica del Titolo V della Costituzione nel 2001 con l’avvio del processo di Autonomia differenziata in base alla sola spesa storica e in perenne attesa della definizione di Lep e Lea, con conseguente progressivo trasferimento di risorse dal Sud a vantaggio del Nord per ben 840 Mld di Euro nel periodo 2000-2017 come ben dimostrato dall’ultimo rapporto Eurispes di fine gennaio scorso. Ne parliamo con esperti del settore.

3:00 PM
11. Il Paese ha bisogno di un Sud efficiente

 

 

La necessità di un vero meridionalismo, inflessibile contro i persistenti ritardi di parte delle classi dirigenti locali. Per accelerare  gli investimenti programmati nell’Italia meridionale, sarebbe significativa e auspicabile impiegare i  poteri sostitutivi di autorità centrali dello Stato rispetto a Regioni, Comuni e Città metropolitane per imprimere la dovuta accelerazione  per la realizzazione di tutte le  opere pubbliche, già finanziate e per i fondi loro assegnati e che risultassero in grave ritardo nell’impiegarli.  

3:00 PM
12. Lavoro una Emergenza per il Sud: come far crescere l’occupazione

 

 

L’ultima pubblicazione dello Svimez rappresenta la radiografia di una frattura profonda, trascurata in decenni di disinvestimento pubblico nel Mezzogiorno che hanno prodotto, con la sofferenza sociale e l’arretramento produttivo nell’area, un indebolimento dell’Italia nello scenario europeo e la rottura dell’equilibrio demografico. L’espatrio dei giovani è uno dei dati più preoccupanti. Grazie al Recovery Fund è possibile destinare gli investimenti pubblici e di sostegno a investimenti privati che, mediante il corretto utilizzo dei fondi di coesione, che devono svolgere la funzione decisiva di sanare ferite e recuperare ritardi che toccano prima di tutto, il Mezzogiorno. Si tratta di mettere a punto e rendere operativi progetti pubblici di ricostruzione infrastrutturale e di risanamento ambientale e di attivare i soggetti, come per esempio Cdp e Invitalia, che possono promuovere un nuovo impegno di capacità imprenditoriali e finanziarie private.

3:00 PM
13. Disastro infrastrutturale

 

 

Con l’apertura di Suez, la Via della Seta, lo sviluppo del Pireo, si apre per il  Mediterraneo  nuove opportunità, si se mettono al centro le infrastrutture, la portualità, i corridoi, l’area di libero scambio. 
3:00 PM
14. Blocco 18 area Mediterraneo orientale conteso

 

 

Riguarda le aree situate tra Il Cairo, Grecia, Cipro. L’ che l’Egitto sta acquisendo un ruolo di crescente rilevanza nel Mediterraneo, anche in chiave anti-turca, ma l’Italia, per motivi di consenso interno, finge di non accorgersene. Un “nuovo” conflitto si è aperto questa estate sulle sponde, o meglio nelle acque, del Mediterraneo ed è arrivato fino al cuore dell’Europa, quello nel Mediterraneo orientale. In realtà, si tratta di una “vecchia” disputa deflagrata con prepotenza e andata espandendosi, sia tematicamente sia geograficamente, con il coinvolgimento via via di nuovi attori, dentro e fuori l’Europa.

3:00 PM
15. Eunomia

 

 

 

Eunomia è l’unione di “eu” e “nomos” , “buono” e “legge” e si può tradurre come buon governo , anche se in realtà indica qualcosa di più: un ordinamento giusto che eviti l’abuso e l’ingiustizia e non causi guerre. Riguarda le aree situate tra Il Cairo, Grecia, Cipro. L’ che l’Egitto sta acquisendo un ruolo di crescente rilevanza nel Mediterraneo, anche in chiave anti-turca, ma l’Italia, per motivi di consenso interno, finge di non accorgersene. 

3:00 PM
17. Ecovillaggi

 

 

Questo tavolo ha l’obiettivo di fare luce su una realtà in crescita esponenziale e raccontare chi siano davvero, cosa facciano e, in definitiva, per fare chiarezza e, possibilmente, contribuire per dissipare luoghi comuni e   leggende che circolano sulle comunità intenzionali e sugli ecovillaggi.  Quando si parla di ecovillaggi infatti ci si riferisce a un vero e proprio stile di vita, incentrato sulla natura e sulla vita comunitaria: insediamenti umani che integrano varie attività, non producono danni all’ambiente naturale, si basano sullo sviluppo olistico e spirituale dell’uomo e possono continuare indefinitamente nel tempo. Comunità nelle quali si realizzano scelte di vita operate da artisti, contadini, insegnanti, professionisti, terapeuti e anche amministratori pubblici. 

Queste comunità si riconoscono nei valori del Rive (Rete Italiana Villaggi Ecologici), nata agli inizi degli anni ’90 come aggregazione di persone che avevano scelto di vivere insieme e oggi arrivata a fare rete anche a livello internazionale. che raccoglie soci singoli e soci comunitari, quindi comunità, ecovillaggi, taluni  in costruzione e progetti di vita comunitaria che stanno nascendo sempre più numerosi nel Paese.

Sono diversi i progetti di cui Rive e Partner o realtà ospitante, finanziati dal programma Erasmus + dell’Unione Europea, ma non solo. La rete estesa degli ecovillaggi Gen (Global Ecovillage Network) e Ecolise (Europen Network for Community-Led Initiatives on Climate Change and Sustainability), realtà internazionali di cui Rive è parte, sono consulenti delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico, e da anni partecipano agli incontri Cop (Conferenze sui cambiamenti climatici).

3:00 PM
18. La definizione e l’implementazione di una nuova strategia di Management per le Donne è ormai una necessità per tutte le aziende.

 

 

Esiste diffusa convinzione che il che il progetto Next Generation EU, possibilmente bene interpretato dal PNNR, sia una formidabile leva, un vero acceleratore per rendere possibile

un futuro più equo per le donne. Si tratta di investire bene i fondi diretti alla coesione economica, sociale dell’UE per favorire l’inclusione e la parità di genere. E’ mio precisa intenzione impegnarmi per concorrere a dare grande peso a una parola chiave: risultati.

L’Europa con Next Generation Eu ha cambiato passo ed ha offerto ai Paesi membri uno straordinario quanto faticoso piano di recupero per la ripresa economica e per uno sviluppo più equilibrato e inclusivo. Ha riservato un’altissima percentuale della spese collegate al formazione e all’inclusione e alla parità di genere. Credo fortemente nell’applicazione di tali misure e date le esperienze da me maturate, desidero contribuire alla loro realizzazione.

E’ evidente che le politiche di inclusione rappresentino per le aziende un elemento di crescita e che, al riguardo, occorra applicare una strategia che tragga origine da due fattori: la prima di carattere etico-sociale da cui non si può e non si deve prescindere; la seconda connessa al contesto socioeconomico, la rivoluzione digitale, le diverse esigenze delle nuove generazioni di forza lavoro e l’internazionalizzazione o la globalizzazione. Sono tutti elementi di cui bisogna tenere conto dell’implementazione delle politiche aziendali se si vuole garantire l’inclusione delle persone e la diffusione di un senso di appartenenza all’azienda che sono la base per avere dei dipendenti energici e motivati.

Per raggiungere risultati interessanti si rende necessario promuovere politiche dirette a identificare un approccio organizzativo composto da di politiche e progetti che considerino le persone come risorse uniche e fondamentali per il successo aziendale. Garantendo ad esse un ambiente di lavoro in cui potersi liberamente esprimere con mirati programmi di ascolto, progetti e policy aziendali che valorizzino le differenze e il contributo che il singolo individuo può dare al gruppo. Azioni di welfare, politiche sulla maternità, lavoro flessibile e sviluppo di servizi atti a migliorare la conciliazione tra vita familiare e quella lavorativa unitamente a progetti di formazione per diffondere uno stile di leadership inclusivo che aiuti a sostituire vecchi stereotipi in favore di una visione diversa e poliedrica del mondo del lavoro. Non è un caso che le aziende che adottano politiche di gestione del personale e leadership inclusive riportino risultati economici superiori alle aziende che non lo fanno.

Relatori

Conosciamo i relatori

Alessio Lattuca
Alessio Lattuca

Presidente Confimpresa Euromed

Antonio Piraino
Antonio Piraino

Consigliere di Amministrazione del Fondo Pensioni dei Dipendenti della Cassa Centrale di Risparmio V.E

Francesco Pira
Francesco Pira

Docente di Giornalismo, Università di Messina

Giuseppe Li Forti
Giuseppe Li Forti

Presidente Banca Sicana

Lidia De Vece
Lidia De Vece

Presidente Federazione per l’Economia del Bene Comune in Italia

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Roberto Lagalla
Roberto Lagalla

Assessore all'Istruzione e alla Formazione professionale - Regione Siciliana

Girolamo Turano
Girolamo Turano

Assessore regionale agli Enti locali - Regione Sicilia

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